Il
Laboratorio di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di
Biotecnologie, grazie a più di 200 articoli pubblicati su riviste
scientifiche peer-review, ha una posizione di rilievo nella comunità scientifica italiana e internazionale nel campo della caratterizzazione molecolare della biodiversità microbica, oltre al recente avvio di progetti in genomica e trascrittomica di microrganismi legati all’industria alimentare.
Le competenze del laboratorio riguardano lo studio dei microrganismi di interesse alimentare, sia quelli pro-tecnologici, importanti nel processo produttivo, sia quelli indesiderati, nonché i meccanismi molecolari di sinergia e antagonismo. Questi studi permettono lo sviluppo di prodotti innovativi (es. probiotici per l'industria lattiero-casearia) e la valorizzazione di prodotti tipici locali attraverso l'utilizzo delle più moderne tecniche diagnostiche molecolari per identificazione di ceppi microbici e tratti genetici ceppo-specifici.
Oltre alle diverse collaborazioni nazionali e internazionali con i più importanti team di ricerca nell’ambito del batteri lattici, che si concretizzano periodicamente in pubblicazioni e compartecipazioni a progetti, il Laboratorio gode di collaborazioni con un’ampia gamma di industrie agro-alimentari, italiane e straniere, produttrici di beni di consumo e di beni industriali, in diverse filiere tra cui: lattiero-casearia, enologica, zootecnica, conserviera, dei prodotti da forno, della lavorazione di carni fresche e di insaccati. Coniugando l’avanzamento scientifico e consolidate collaborazioni aziendali il laboratorio si propone come catalizzatore di innovazioni industriali di prodotto e di processo nonché come fornitore di servizi ad alto contenuto tecnologico.
Come spiegato dalla prof.ssa Sandra Torriani, la fermentazione alcoolica consente la trasformazione da parte dei lieviti dei mosti di uva in quantità stechiometriche di alcool ed anidride carbonica; la partecipazione di un laboratorio di microbiologia alimentare ed enologica ad un progetto come E-CO2 permette un supporto costante sia nel controllo della microflora fermentativa utile alla produzione della CO2 ma anche l'approfondimento di studi legati al suo riutilizzo.
Nessun commento:
Posta un commento