giovedì 31 maggio 2012
lunedì 28 maggio 2012
giovedì 24 maggio 2012
mercoledì 23 maggio 2012
I Partner del progetto
Con la Sua tecnologia e tradizione enologica, Tebaldi srl si inserisce all'interno del mondo enologico come una realtà ampiamente radicata sul territorio: più del 90% delle regioni italiane sono coperte dai ragazzi Tebaldi che ogni giorno propongono prodotti e soluzioni per ogni tipo di vino.
Ma il punto forte di questa realtà è proprio l'innovazione che con l'utilizzo delle più moderne tecnologie, studiate e ridimensionate per la realtà enologica (o ideate ex novo) consentono la produzione di vini di altissima qualità pronti a supportare il già famosissimo Italian Wine Style nel mondo.
Progetto estremamente interessante ed innovativo è anche Freewine (no sulphites in paradise) idea interamente Tebaldi, per la realizzazione di vini con basso contenuto di solfiti aggiunti.
Freewine® è un disciplinare, conseguito
tramite un protocollo tecnico non vincolante. Questo disciplinare ha
l'obiettivo di apportare consistenti riduzioni della quantità di solfiti
aggiunti nei vini prodotti dalle aziende aderenti. Vini che regalano
così la pura espressione della combinazione vitigno+territorio.
Il progetto è basato su studi scientifici e si avvale del supporto del Dipartimento di Biotecnologie dell'Università di Verona e dell'Istituto di Biologia e Biotecnologie Agrarie del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa.
L'innovazione nella proposta di soluzioni per il settore enologico può fare capire perché Tebaldi diventa un partner (esterno R&D) importante per E-CO2, permettendo la ricerca delle migliori soluzioni tecnologiche presenti attualmente sul mercato utili al recupero dell'anidride carbonica.
fonti:
martedì 22 maggio 2012
I partner del Progetto
Le tematiche di ricerca affrontate dal laboratorio del prof. Luigi Moio del dipartimento di Scienze degli Alimenti possono essere ricondotte a due ssttori dell'industria agroialimentare: lattiero-caseario ed enologico.
Nel caso del settore lattiero-caseario, sono state condotte ricerche inerenti la biochimica e la chimica del latte e dei suoi derivti.
Per quel che riguarda il settore enologico, l'attività di ricerca è incentrata su tematiche inerenti lo studio degli aromi del vino e gli aspetti tecnologici relativi alla produzione del vino. Per questo settore, il laboratorio studia in particolare la messa a punto di metodi per l'analisi chimica del vino: lo studio dei componenti polifenolici mediante tecniche spettrofotometriche e cromatografiche, lo studio dei componenti dell'aroma del vino mediante l'ausilio di metodologie accoppiate di analisi sensoriale e strumentale, lo studio dei precursori dell'aroma del vino mediante idrolisi enzimatica ed acida di glucosidi. C'è da sottolineare che attualmente l'80% delle attività di ricerca del laboratorio sono destinate al settore vino.
Come gli altri enti di ricerca partner del progetto, il laboratorio del prof. Moio si è impegnato in E-CO2 per la ricerca delle migliori proposte utili alla rilevazione di soluzioni concrete per il riutilizzo dell'anidride carbonica ma anche studiando i possibili effetti di derivati della CO2 in campioni di vino.
fonti:
lunedì 21 maggio 2012
I partner del Progetto
L'istituto di
Biologia e Biotecnologia Agraria è un istituto del Consiglio Nazionale
delle Ricerche. La sua missione è quella di migliorare le
conoscenze relative alle basi molecolari che regolano il funzionamento
dei sistemi biologici di interesse agrario (vegetale, animale,
microbico), a diverso livello di organizzazione (cellula, organismo),
come base per programmi indirizzati ad un loro migliore e diversificato
utilizzo e per un aumento della qualità delle produzioni.
Il dott. Vincenzo Longo, che ricopre la posizione di Ricercatore e Responsabile della Sezione di Pisa dell'IBBA, effettua con il suo laboratorio studi biochimici del sistma enzimatico metabolizzante i farmaci, studio del metabolismo dei farmaci e di altri xenobiotici, degli enzimi in grado di metabolizare i farmaci in batteri e funghi ed il ruolo delle sostanze chimiche naturali presenti in piante e cibi nella prevenzione del danno ossidativo.
I suoi studi su alcune molecole antiossidanti, usando modelli cellulari ed animali al fine di studiare anche la tossicità della sostanza oggetto di studio, lo rendono un partner ideale per il progetto E-CO2, occupandosi dello studio e l'applicabilità in vari campi di derivati da metabolismi cellulari che sfruttano l'anidride carbonica come fattore di crescita.
fonti:
venerdì 18 maggio 2012
il progetto
Soave 2011, ecco al via un nuovo progetto finanziato da Regione Veneto propenso al recupero, stoccaggio e riutilizzo della CO2 liberata dalle fermentazioni vinarie.
La buona riuscita dell’ambizioso progetto è assicurata da una expertise di partner che, leader dei loro settori, assicureranno un pool di conoscenze, capacità applicative ed esperienze utili ad assicurare l’ottenimento di importanti risultati per il controllo della Carbon Footprint e che, una volta presentati in ambito OIV, proporranno il Veneto come germe di innovazione per l’intera filiera vitivinicola e di attenzione alla tutela ambientale: il Consorzio di Tutela del Soave, Collis Veneto Wine Group ed il Consorzio delle Cantine Sociali della Provincia di Verona saranno affiancate da importanti enti di ricerca come il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Verona, il CNR di Pisa e l’Università di Napoli.
I Partner del progetto
Il
Laboratorio di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di
Biotecnologie, grazie a più di 200 articoli pubblicati su riviste
scientifiche peer-review, ha una posizione di rilievo nella comunità scientifica italiana e internazionale nel campo della caratterizzazione molecolare della biodiversità microbica, oltre al recente avvio di progetti in genomica e trascrittomica di microrganismi legati all’industria alimentare.
Le competenze del laboratorio riguardano lo studio dei microrganismi di interesse alimentare, sia quelli pro-tecnologici, importanti nel processo produttivo, sia quelli indesiderati, nonché i meccanismi molecolari di sinergia e antagonismo. Questi studi permettono lo sviluppo di prodotti innovativi (es. probiotici per l'industria lattiero-casearia) e la valorizzazione di prodotti tipici locali attraverso l'utilizzo delle più moderne tecniche diagnostiche molecolari per identificazione di ceppi microbici e tratti genetici ceppo-specifici.
Oltre alle diverse collaborazioni nazionali e internazionali con i più importanti team di ricerca nell’ambito del batteri lattici, che si concretizzano periodicamente in pubblicazioni e compartecipazioni a progetti, il Laboratorio gode di collaborazioni con un’ampia gamma di industrie agro-alimentari, italiane e straniere, produttrici di beni di consumo e di beni industriali, in diverse filiere tra cui: lattiero-casearia, enologica, zootecnica, conserviera, dei prodotti da forno, della lavorazione di carni fresche e di insaccati. Coniugando l’avanzamento scientifico e consolidate collaborazioni aziendali il laboratorio si propone come catalizzatore di innovazioni industriali di prodotto e di processo nonché come fornitore di servizi ad alto contenuto tecnologico.
Come spiegato dalla prof.ssa Sandra Torriani, la fermentazione alcoolica consente la trasformazione da parte dei lieviti dei mosti di uva in quantità stechiometriche di alcool ed anidride carbonica; la partecipazione di un laboratorio di microbiologia alimentare ed enologica ad un progetto come E-CO2 permette un supporto costante sia nel controllo della microflora fermentativa utile alla produzione della CO2 ma anche l'approfondimento di studi legati al suo riutilizzo.
giovedì 17 maggio 2012
I Partner del progetto
Sulla scia di una lunga tradizione enologica il 26 giugno 2008 nasce Collis - Veneto Wine Group,
consorzio vitivinicolo di secondo grado la cui sede direzionale ed
amministrativa si trova a Monteforte d'Alpone (Vr). Il nome " COLLIS" è
la versione latina di colle: la collina rappresenta l'ambiente ideale
per le migliori produzioni viticole e costituisce il comune denominatore
del territorio vitato dei due soci fondatori, ovvero Cantina di Colognola ai Colli e Cantine dei Colli Berici
di Lonigo, Barbarano Vicentino e San Bonifacio. Il terzo socio
fondatore è CEVICO, importante consorzio di secondo grado, la cui sede è
a Lugo di Romagna.
I due soci veneti conferiscono tutti gli asset produttivi in Collis
che diventa l'unico soggetto titolare degli stabilimenti e degli
impianti di vinificazione e conservazione, mentre le cantine di base
rimangono a presidio del territorio e del rapporto con i produttori:
esse ricevono le uve dai propri soci e provvedono a conferirle
immediatamente in Collis che si occupa della trasformazione e
commercializzazione del prodotto finito.
Il consorzio raggruppa al suo interno due aziende forti e strutturate
che hanno già all'attivo importanti accordi di commercializzazione e
partnership societarie con imprese di imbottigliamento: Cantina di
Colognola ai Colli s.a.c. con Casa Vinicola Sartori S.p.A. e Cantine dei Colli Berici di Lonigo, Barbarano Vicentino e San Bonifacio s.c.a. con Cielo e Terra S.p.A..
Tutti gli accordi esistenti e le partecipazioni azionarie restano in
vigore e vanno di fatto ad arricchire la struttura portante di Collis,
che fa della collaborazione il principale mezzo per conquistare
risultati sempre migliori.
Oggetto di conferimento in Collis è pure il pacchetto azionario di Cantine Riondo,
detenuto al 50% da ciascuno dei due soci fondatori, che diventa così il
braccio operativo del Consorzio sul mercato dell'imbottigliato.
Con oltre 110 milioni di litri di vino prodotti in 5 stabilimenti di vinificazione e derivati da 140 mila tonnellate di uva di 3 mila soci produttori, Collis sceglie di diventare partner in E-CO2 proprio per la sua grande capacità in masse fermentate. L'attenzione verso l'ambiente è però più ampio, come spiegato da Giancarlo Lechthaler (direttore di Collis Veneto Wine Group), con la copertura di alcune delle cantine con pannelli solari e una politica aziendale da sempre attenta all'ambiente.
Una volta realizzato su una realtà così importante, verrà valutata l'applicazione dei risultati a realtà più ridotte in Veneto, a farne germe di innovazione e di tutela ambientale.
fonti:
mercoledì 16 maggio 2012
I Partner del progetto
Le testimonianze della presenza della vite nella storia del Soave giungono da molto lontano, disegnando una storia che accompagna la presenza degli uomini da epoche millenarie.
Soave e il vino, un legame scontato per chiunque al giorno d'oggi; ma forse in pochi sanno della fama in continua crescita che dai primi del novecento accompagna i produttori delle maggiori case enologiche veronesi verso i mercati nazionali ed internazionali, fino a diventare ai giorni nostri il vino più esportato e richiesto nel mondo con la qualifica di "eminente Classico Vino Bianco d'Italia".
Nel vasto e qualificato panorama Veronese, il Soave nasce in confini ben delimitati nei comuni di Soave, Monteforte, San Martino B.A., Lavagno Mezzane, Caldiero, Colognola, Illasi, Cazzano di Tramigna, San Bonifacio, Roncà, Montecchia e S. Giovanni Ilarione. Qui la garganega, vitigno principale della denominazione, ha trovato nel corso dei secoli un habitat ideale soprattutto nei rilievi collinari che caratterizzano le valli d'Alpone, del Tramigna, dell'Illasi e di Mezzane. E' solo in queste colline, di terreno tufaceo di origine vulcanica con importanti affioramenti calcarei che si è andata a realizzare l'ideale simbiosi tra ambiente e vitigno per la produzione di grandi vini bianchi di qualità.
I terreni di origine vulcanica e l'ambiente diventano quindi i due ingredienti fondamentali della ricetta per la produzione di un vino unico e riconosciuto in tutto il mondo: come in "Veneto, tra terra e cielo" ecco che il Consorzio si inserisce in un contesto di Tutela delle realtà del territorio del Soave coordinando e gestendo progetti di ricerca come la selezione di nuovi biotipi, per il miglioramento qualitativo dei principali vitigni veronesi, di ricerca relativa alla zonazione, attraverso la caratterizzazione di terra, clima, bioclima e agronomia legati alla qualità dei vini.
La Terra
Vulcania, forum internazionale sui vini bianchi provenienti da suoli di origine vulcanica che affronta tematiche inerenti la geologia e la pedologia con la partecipazione di docenti, giornalisti e comunicatori di spicco. Questi sono infatti vini con caratteristiche uniche ed inimitabili e che esprimono complessità e longevità invidiabili.
Il Cielo
Eco-friendly, premio creato dalla Guida Vinibuoni d'Italia, edita da Touring Editore, che premia quelle realtà che “si
distinguono particolarmente nella tutela e nella salvaguardia dei valori
propri della cultura enologica, dell’eco-sostenibilità e del territorio
in cui la viticoltura è radicata”. Si tratta di un riconoscimento prestigioso conferito quest’anno non
ad una singola azienda ma ad una struttura operativa sul territorio e
che va a premiare l’impegno sul fronte ambientale che il Consorzio del
Soave persegue da anni.
Ecco dunque che l'unione tra Terra e Cielo e la conquista di un premio così prestigioso richiedono la presenza del Consorzio come capofila di E-CO2 (come spiegato dal direttore, Aldo Lorenzoni) per fare un ulteriore passo verso la tutela dell'ambiente, recuperando l'anidride carbonica prodotta, evitandone la dispersione ma non solo: valutandone anche i possibili riutilizzi e permettendo a quella che da secoli è uno scarto di riacquistare il suo importante potere di risorsa.
fonti:
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